Parade - Lem56

Vai ai contenuti

Menu principale:

Parade

classica > XX° le Avanguardie

Parade

Il balletto Parade, soggetto di Cocteau, scene di Picasso, coreografia di Massine e musica di Satie fu presentato per i Ballets Russes di S.Diaghilev, al Théatre du Châtelet la sera del 18 maggio 1917.
Lo spettacolo fu apertamente contestato dagli spettatori sostenuti da una critica prevenuta. Il pubblico parigino considerava Parade un vero e proprio affronto al gusto nazionale francese (non è ancora finita la Prima Guerra Mondiale e aleggia tra i parigini un sano nazionalismo campanilistico).
Alla critica impietosa rispose un Satie infuriato che si sfogò attraverso una serie di biglietti ingiuriosi recapitati ai dotti critici parigini. Seguì uno scandalo, denuncie, il processo e la condanna pecuniaria per il compositore.

Il balletto racconta dell'arrivo in città di un circo e della successiva parata per le strade cittadine ecco l’idea della vicenda dalle parole di J.Cocteau: “La scenografia rappresenta le case di Parigi una domenica. Teatro di fiera. Tre numeri di music-hall servono da parata: prestigiatore cinese, acrobati, ragazzina americana. Tra managers organizzano l pubblicità e cercano di convincere la folla ad assister allo spettacolo. Nessuno entra. Dopo l’ultimo numero della parata, i managers estenuati crollano gli uni sugli altri”.

La musica di Satie è costellata di rumori ambientali: il ticchettio della macchina da scrivere, la sirena di una nave, i colpi di pistola... usati come "fatti" così era solito chiamarli il pittore cubista Braque indicandoli come elementi indispensabili della realtà.
Un uso dei rumori che non aveva nulla a che fare con le idee futuriste. È invece, evidente l'intento del compositore di rappresentare oggettivamente il caos della strada al passaggio degli artisti.
I temi della composizione richiamano le musiche da fiera, uno in particolare sembra avere la funzione di tema guida
gli altri si succedono l'uno dopo l'altro senza un apparente costrutto, il ritmo e il timbro cambiano in continuazione: le sonorità più sgargianti svaporano continuamente in atmosfere ambigue, intrise di melanconia. Un sottile pessimismo che vede Stravinsky, Poulenc, Milhaud e Auriac subire il fascino di questo balletto.

I numeri del balletto:
1 Corale

2 Prélude du Rideau rouge
(Preludio della tenda rossa)
3 Entrée des managers 1.Prestidigitateur chinois
(Entrata dei manager 1. Prestigiatore Cinese)
4 Entrée des managers 2.Petite fille Américaine, Ragtime du Paquebot

   (Entrate dei manager 2. Giovane Americana, Ragtime del Battello)
5 Entrée des managers 3.Acrobates, Suprême effort des managers

   (Entrata dei manager 3. Acrobati, Sforzo supremo dei manager)
6 Finale

7 Suite au Prélude du Rideau rouge
(Seguito del Preludio della tenda rossa)

Tutto ha inizio con due brevi brani dalla funzione introduttiva, il secondo, Prélude du Rideau rouge, ha nel suono e nel titolo l’idea “dello spostare la tenda” per svelare cosa nasconde, ha la funzione di sipario prova ne sia che il seguito, Suite au Prélude du Rideau rouge, lo troviamo proprio nell’ultimo numero del balletto che chiude la rappresentazione. È interessante osservare come i sette numeri del balletto abbiano un percorso circolare. È interessante perché le stravaganze dell’autore ci avrebbero portato a pensare ad una costruzione musicale più aleatoria in realtà Satie si nutre di un equilibrio formale indispensabile al sua essere estetico.

Il balletto ha un breve tema
che potremmo considerare il tema principale dal momento che lo ritroviamo più volte anche in forma variata. La brevità delle melodie è una caratteristica di tutta la composizione. Sono frammenti sonori in successione costante e continuamente differenti tra loro sul piano ritmico, timbrico e dinamico. Un continuo cambiamento di umori, di stati d’animo come in quei vecchi film muti dove si vedono i protagonisti simulare il movimento ben accentuato dallo scorre sullo sfondo di un “panaroma” fisso posto su un cilindro girevole. È la città che scorre davanti a noi, a destra come a sinistra, sopra come sotto. Un effetto magico che i tre numeri successivi, vero cuore del balletto in cui si alternano i manager e gli artisti del circo, accentuano con l’introduzione dei rumori intesi puramente come suoni oggettivi.
La sirena di una fabbrica
proprio all’inizio dell’Entrée des managers 1.Prestidigitateur chinois cui seguono le catene utilizzate in contrappunto ritmico. Nel successivo Entrée des managers 2.Petite fille Américaine, Ragtime du Paquebot scoppi di petardi , macchina da scrivere , spari e Sirena di una nave su cui si innesta un ragtime! Ancora una volta l’idea della circolarità, o se volete del ronde, ritorna nella sirena di una fabbrica che chiude l’Entrée des managers 3.Acrobates, Suprême effort des managers e apre ai due brevi numeri finali il Finale e la Suite au Prélude du Rideau rouge che lasciando tutto in sospeso, vedi cadenza conclusiva XX, chiude il balletto facendo scendere il sipario.
(gli esempi proposti sono eseguiti dall'Orchestra Sinfonica e Lirica di Nancy diretta da Jèrôme Kaltenbach ed. Naxos 8.554279)

Tre brevi esempi di rappresentazione del balletto:
Il primo
è una ricostruzione fedele dell'originale realizzata da Europa Danse sotta la direzione di Jean-Albert Cartier nell'ambito della manifestazione Picasso et la Danse, è un vero peccato che non sia possibile acquisire lo spettacolo nella sua interezza.
Il secondo
è una nuova coreografia realizzata nel 2010: centenario dei Balletti Russi di Diaghilev, da parte del Ballet de Teatres de la Generalitat.
Il terzo
non è un balletto ma un'esecuzione teatrale di Parade realizzata con intelligenza e ironia dal The Griffyn Ensemble.



Risali

Torna ai contenuti | Torna al menu