Let It Be - Lem56

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Let It Be

contemporanea > Beatles > Long Playng

Let It Be

Pubblicato l'8 maggio 1970 (stereo)

Riedito in CD rimasterizzato (ADD)
Nuovo CD rimasterizzato con interventi sulle dinamiche del mix originale (ADD) [9/9/2009]
Registrato tra il gennaio e il febbraio del 1969

Two of us - Dig a pony - Across the universe - I me mine
Dig It - Let it be - Maggie Mae - I've got a feeling
One after 909 - The long and winding road - For you blue
Get back



Il progetto Get Back fu accantonato per 15 mesi in cui i Beatles da un lato seppero riproporre la magia con l'album Abbey Road e dall'altro passarono la maggior parte del tempo a litigare, a denunciare, ad usare gli avvocati per dirimere i loro contrasti.
Non sono più un gruppo, ognuno ha preso strade differenti, la foto di copertina ce li mostra separati su fondo nero come iscritti a lutto.
I problemi nati alla morte di Epstein, il tentativo di risolverli con la Apple, la comparsa negli studi di un'estranea nel senso di esterna al gruppo come Yoko Ono (compagna di Lennon) sempre presente durante il lavoro. Mai nessuno di loro aveva portato la propria compagna o moglie alle sedute di registrazione era una regola, era un modo per lasciarsi alle spalle il "mondo" per restituire a se stessi serenità e incoscienza, per ritornare a sognare. Ora questa Yoko era sempre li, presente a qualsiasi cosa si dicesse o si facesse creando imbarazzo e generando in tutti un freno all'essere se stessi. A tutto si aggiunge l'incauta scelta di Lennon di imporre come manager un furfantello come Allan Klein, fu ill disastro.
Le querele fecero il resto. I tribunali britannici congelarono tutti i beni e le attività.
Improvvisamente i Beatles si accorsero di non aver un soldo!
Di conseguenza ciascuno, separatamente, sviluppò un'intensa attività musicale proponendo album molto interessanti, talvolta veri capolavori, in cui suonano i Beatles! All things must pass di Harrison vede presente Ringo alla batteria; lo stesso Harrison partecipa alle session del Lp Imagine di Lennon, mentre McCartney come Lennon scrive e suona con Harrison nel disco di Ringo del 1973 dal titolo omonimo: Ringo. I quattro Fab proseguono la carriera da solisti incrociandosi più volte ed è incredibile sentire questi brani che ci suonano totalmente beatlesiani anche se proposti come solisti. Sono la prova di quanto avrebbero potuto darci nei decenni successivi.

Tornando all'album Let it be il materiale delle sedute del progetto di Get Back del gennaio 1969 furono affidate al produttore americano Phil Spector famoso per il Wall of Sound (muro sonoro). Il lavoro fatto da Spector è indecente non tanto per il risultato finale, abbiamo fatto anni ad ascoltare quel disco e a apprezzarlo, quanto perché stravolge completamente il progetto originale. I Beatles volevano tornare alle origini con un suono semplice, diretto, onesto, un rock and roll con due chitarre, un basso, una batteria. Spector affondò quel sound con sovraincisioni di archi e cori: quello che non volevano i Beatles. Alcuni critici sostengono che così fu salvato il prodotto rendendolo vendibile?! Ritengo, dopo averlo ascoltato, che il lavoro di Glyn Johns sia assolutamente migliore di quello di Spector.
Rimangono le canzoni e da queste una sensazione di abbandono, di addii come sottolineato da Two of us di Paul, autobiografica si rifericse a due amici che non vanno da nessuna parte, o l'Across the universe di John, o I me mine di George con tutte le sue allusioni al viaggio, o il travolgente rock and roll di Get Back che nulla toglie ad una Can't buy me love, e non vanno dimenticate il toccante gospel di Let it be o la ballata The long and winding road.

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