Elvis Presley - Lem56

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Elvis Presley

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Elvis Presley

Dalle baracche di Tupelo agli hotel di Las Vegas. Dal rock’n’roll degli esordi ai concerti via satellite. Ascesa e caduta di un artista che ha saputo andare oltre la musica, arrivando a influenzare l’intera cultura americana e trasformandosi in una delle più grandi icone del Ventesimo secolo

Jimmy Rabbit: “Elvis non è soul”. Suo padre: “Elvis è Dio!”.
Questa piccola citazione, tratta dal film di Alan Parker “The Commitments”, aiuta a comprendere cosa è stato, è, e sarà Elvis Presley per milioni di persone. I suoi numeri sono già eloquenti: più di un miliardo di dischi venduti in tutto il mondo. Sessantotto singoli piazzati nella Top 20 di Billboard tra il 1956 al 1977. Ventuno singoli in vetta alle classifiche britanniche con ottanta settimane di permanenza al primo posto. Unico artista inserito in ben quattro Hall Of Fame: rock, gospel, country e rockabilly. Milioni di fan club sparsi in ogni angolo del globo che ne perpetuano la memoria attraverso festival e celebrazioni. La residenza di Graceland, dichiarata monumento nazionale, è il secondo luogo più visitato degli Stati Uniti dopo la Casa Bianca. L’indotto realizzato dal merchandising fattura, tuttora, milioni di dollari annui. I numerosi avvistamenti e le leggende sorte dopo la morte dimostrano che, a più di trent’anni di distanza, il vuoto da lui lasciato è incolmabile.
In campo musicale, poi, la sua influenza è stata, e continua a essere, enorme. Dai Beatles agli Stray Cats, dagli U2 a Bruce Springsteen, fino ad arrivare ai nostri piccoli fan-cloni come Little Tony, Bobby Solo e Ligabue, tutti hanno dovuto fare i conti con Elvis Presley.
Snocciolare dati e numeri non aiuta, però, a comprendere in pieno l’importanza di Presley per il mondo della musica e della cultura. Molto più chiarificatrici, in tal senso, sono queste frasi di due artisti di fama mondiale che ne hanno riconosciuto, a più riprese, l’influenza:
"Prima di Elvis non c'era niente" (John Lennon)
"Ascoltare Elvis per la prima volta fu come scappare di prigione" (Bob Dylan)
Frasi ad effetto, quelle di Lennon e Dylan, che sintetizzano, però, il pensiero e le sensazioni di un’intera generazione di ragazzi. Prima di Elvis la musica non era rivolta ai più giovani. I vari Nat “King” Cole, Frank Sinatra, Dean Martin, Bing Crosby proponevano un tipo di musica adatta a un pubblico già adulto. Il loro modo di presentarsi, in giacca e cravatta, perfettamente pettinati e profumati, non rappresentava un modello in cui rispecchiarsi. Il modo di cantare poi, melodico e tecnicamente ineccepibile ma anche terribilmente asettico, non riusciva a far breccia nell’animo dei teenager. Elvis spazzò via tutto questo. Dopo il suo arrivo tutto sembrò improvvisamente preistorico. Fu il primo vero teen idol, un giovane che cantava per i giovani. La sua musica era innovativa e rivoluzionaria in cui il ritmo relegava in secondo piano le parole e la melodia. I primi vagiti del rock’n’roll c’erano già stati, ma erano rimasti relegati nell’ambito della musica “nera”. Solo Bill Haley, cantante di estrazione country, provò a sdoganare il rock’n’roll presso il pubblico bianco con la sua “Rock Around The Clock”, ma non aveva né il carisma né l’aspetto giusto. Malgrado la sua straordinaria qualità di musicista, il suo look da tipico padre di famiglia americano, grassoccio, bonario e col ricciolo in fronte, non gli consentì di travolgere emotivamente il pubblico. Elvis Presley, presentandosi in scena con un’immagine nuova, con movenze mai viste prima e con la voce più sexy mai udita, fece immediatamente breccia nel cuore dei ragazzi, portando alla ribalta nazionale un genere considerato fino a quel momento di infima categoria e contribuendo anche al successo di grandi artisti di colore, come Chuck Berry, Little Richard, Arthur Crudup. Eppure, la sua leggenda è iniziata in modo del tutto normale...

(OndaRock se vuoi leggere tutto il magnifico articolo di Gambardella vai al Link)


Breve Biografia
8 gennaio 1935 in una piccola abitazione a Tupelo, Mississipi, nasce la leggenda del rock: il suo nome è Elvis Aaron Presley. L’infanzia è povera e difficile: a soli sei anni - narra le leggenda - Elvis spasima per una bicicletta che purtroppo (o per fortuna) è molto cara, così la madre Gladys decide di regalargli per il suo compleanno una chitarra trovata in un negozio dell'usato del valore di 12 dollari e 95 centesimi. Questo gesto fa nascere in Elvis la passione per la la musica tanto da rimanere ore ed ore ad ascoltare i gospel e gli spiritual cantati nella chiesetta vicino casa!
A 13 anni si trasferisce con la famiglia a Memphis dove è solito frequentare l'area della cultura nera della città.
Elvis comincia a lavorare come camionista ostentando un enorme ciuffo imbrillantinato sulla fronte.
Negli Stati Uniti qualcosa sta per accadere, il conformismo e la moralità delle vecchie generazioni scricchiolno, niente di meglio per un giovane bianco che propone musica ed eccentricità da nero.
Sam Phillips, della Sun Records, ascolta un brano di Elvis in un sottoscala e ne rimane folgorato; con 4 dollari ottiene il primo contratto con Presley.
Iil 3 aprile 1956 Elvis prende parte ad uno degli spettacoli TV più visti, il Milton Berle Show; 40 milioni di spettatori assistono entusiasti alle sue esibizioni e milioni sono anche i dischi che vende procurandogli notevoli guadagni.
Anche il cinema si occupa di Elvis: arriverà a girare 33 film. Il primo film lanciò anche la memorabile "Love me tender" con sua voce profonda e terribilmente romantica.
Elvis "the Pelvis", come lo chiamavano i suoi fans a proposito dei suoi piroettanti movimenti del bacino, all'apice della sua carriera sembrava un mito intramontabile: ovunque ragazzine in delirio pronte a lanciare gridolini isterici; le cronache di quegli anni narrano di una polizia in perenne difficoltà per garantire l'incolumità di Elvis dopo ogni concerto fino a permettergli di tornare sano e salvo nella sua Graceland, un edificio coloniale a Memphis circondato da un grande parco. Elvis trasformò una vecchia chiesetta sconsacrata, Graceland, nella sua reggia: ancora oggi meta e pellegrinaggio dei fans, seconda, per numero di visite, solo a alla Casa Bianca.
Il 24 marzo del 1958 viene arruolato e destinato in un centro d'addestramento in Texas con il numero di matricola US53310761; un servizio militare anomalo, sotto la costante presenza di giornalisti, fotografi e giovani fans che assediano ogni sua libera uscita; si congeda il 5 marzo 1960, torna sul palco e duetta con Frank Sinatra al "Welcome Home Elvis".
La morte della madre Gladys è un brutto colpo per il suo equilibrio emotivo: il forte legame troncato bruscamente diventa causa di malesseri e stati d'ansia, ma il Re è tutt'altro che sconfitto. Incontra una ragazzina 14enne, Priscilla figlia di un capitano dell'aviazione statunitense aggregato alle forze della nato stanziate in Germania; un colpo di fulmine. Il 1 maggio 1967 si sposano. Esattamente 9 mesi dopo, il 1 febbraio 1968, nasce Lisa Marie (che sposerà un altro re: Michael Jackson).
Dopo otto anni di assenza dalle scene nel 1968 Elvis torna protagonista di concerti live con lo spettacolo " Elvis the special Comeback": torna vestito di pelle nera con lo stesso carisma e la stessa energia che hanno caratterizzato e catturato le generazioni durante il decennio precedente.
Nel 1973 entra nella storia della televisione e dello spettacolo, con "Aloha from Hawaii via satellite", uno special che trasmesso in 40 paesi raggiunge più di un miliardo di spettatori.
Il 12 febbraio 1977, inizia una nuova tournée che si conclude il 26 giugno. Deciso a prendersi un periodo di riposo, torna nella sua casa a Memphis. E' un giorno di piena estate quando viene ricoverato d'urgenza al Baptist Memorial Hospital; i medici lo dichiarano morto per aritmia cardiaca: sono le 15,30 del 16 agosto 1977.

(diverse fonti)


Hound Dog
Hound Dog è un blues scritto da Jerry Leiber e Mike Stoller, ed originariamente registrata dai Willie Mae "Big Mama" Thornton nel 1952. Di questa canzone furono realizzate diverse cover, quella di Presley è senz’altro la più conosciuta e apprezzata. La versione di Elvis è più veloce, più RnR, quello che ne fa una pietra nella storia del RnR è l’interpretazione scenica di Presley. Durante la canzone, in corrispondenza della rullata di batteria, con movimento dinnocolato e in modo “osceno” Elvis muove il bacino scandalizzando e divertendo al tempo stesso la maggior parte degli americani. (un gesto del tutto estraneo al contesto della canzone)

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Hound Dog
You ain't nothin' but a hound dog
cryin' all the time.
You ain't nothin' but a hound dog
cryin' all the time.
Well, you ain't never caught a rabbit
and you ain't no friend of mine.

When they said you was high classed,
well, that was just a lie.
When they said you was high classed,
well, that was just a lie.
You ain't never caught a rabbit
and you ain't no friend of mine.

Cane da caccia
Non sei nient'altro che un cane da caccia
Che non fa altro che piangere tutto il tempo
Non sei altro che un cane da caccia
Che non fa altro che piangere tutto il tempo
Sì, non hai mai preso un coniglio
e non sei un mio amico

Sì, dissero che eri di gran classe
Era solo una bugia
Sì, dissero che eri di gran classe
Sì, era solo una bugia
Non hai mai preso un coniglio
e non sei un mio amico


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