La création du monde - Lem56

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La création du monde

classica > XX° le Avanguardie

La création du monde

La création du monde (La creazione del mondo) op.81a è un balletto scritto da Milhaud fra il 1922 e il 1923 a Parigi. Il titolo suggerisce l’immagine di forme di vita che pian piano si formano in una massa caotica di elementi, il brano si inserisce tra i lavori fauves del compositore e contemporaneamente ispirati al primitivismo alla moda a Parigi.

Il balletto, tratto da un soggetto di Blaise Cendrars, descrive la creazione del mondo secondo un mito africano nel quale è descritto il caos prima della creazione, l'apparire di animali e vegetazione, la nascita dell’uomo e della donna e l’amore con il bacio di questi ultimi due.

La composizione s’ispira ai ritmi jazz e caraibici, l’orchestra di soli 17 elementi contempla un organico inusuale, composto da 2 flauti, oboe, 2 clarinetti, sax contralto, fagotto, corno 2 trombe e trombone, 2 violini, violoncello, contrabbasso, pianoforte e una nutrita “batteria” moderna con tamburo, mettalblock, woodblock, gran cassa, piatti e piatto charleston ecc. una batteria d’ispirazione jazzistica.

Nella composizione si riconoscono una fuga jazz, un cakewalk, diverse modulazioni d'ispirazione blues e l’uso di effetti strumentali tipici delle orchestre jazz come i glissati del trombone, il flutter-tonguing (frullato) del flauto e il pizzicato del contrabbasso.

Il balletto si compone di sei movimenti senza soluzione di continuità:
Nel
Il caos prima della creazione il sax contralto sostenuto dal trombone, conduce un episodio dal carattere di “corale” .
Segue il
Consiglio degli dei, magica evocazione cadenzato da una fuga jazz che partendo dal pianoforte coinvolge tutti gli strumenti dell’orchestra .
Ora
La massa inanimata dei danzatori inizia a muoversi ed è evocata da un blues .
Mentre una specie di capriccio avviato dal violino nello stile del cakewalk segna l’episodio
Gli animali rinchiudono gli dei in una stanza .
È il clarinetto, che accompagnato dall’orchestra, ha il compito di raccontare la passione fra l'uomo e la donna attraverso
La danza del desiderio che sfocia nell’accoppiamento simboleggiato dall’intrecciarsi carico di vitalità di tutti gli elementi musicali messi in gioco fino allora .
Il quieto rarefarsi sonoro sancisce nel finale una conclusione che si perde in lontananza:
La moltitudine si scioglie .
Ascolta la versione completa
.

La prima esecuzione andò in scena il 25 ottobre 1923 al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi ed ebbe come compagnia di ballo quella dei Ballets Suédois con le coreografie di Jean Börlin. I costumi e le scene invece furono del pittore cubista Fernand Léger che optò per dei costumi molto rigidi che impedivano il solito movimento dei ballerini ma davano un effetto visuale strepitoso. Il direttore d'orchestra all'epoca fu Roger Désormière, al quale la partitura è dedicata.

Un esempio della scenografia e della coreografia in questo filmato realizzato dal Ballet de Lorraine
.

(gli esempi sonori proposti sono eseguiti dall'Orchestre National de France diretta da Leonard Bernstein edita dalla Brillant 9007)

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