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Percezione selettiva

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Percezione selettiva

Agenzia Adnkronos Salute, Roma 3/XII/2013. La Norfolk e Norwich University Hospital Foundation (Gb) pubblica su 'Hearing Journal' uno studio dove dimostra che maschi e femmine hanno un udito selettivo. I ricercatori hanno compilato una lista di parole divisi in due gruppi, il primo con termini vicini alla sfera maschile il secondo per quella femminile. La lista è stata poi letta da 40 uomini e 40 donne. Ebbene, i primi hanno ricordato correttamente i termini vicini ai loro interessi mentre le donne quelle più legate al loro mondo.

Dall’articolo "Selective cortical representation of attended speaker in multi-talker speech perception" di Nima Mesgarani e Edward F. Chang pubblicato sulla rivista Nature del 19 Aprile 2012.
I ricercatori dell'UCSF Research eseguono una serie di esperimenti per spiegare l'effetto "Cocktail Party": la capacità di ascoltare una voce singola in una sala affollata. Per comprendere come l’ascolto selettivo funzioni nel nostro cervello, Edward Chung, professore di Neurochirurgia e Fisiologia alla UCSF (Università California, San Francisco) ha analizzato tre pazienti. Facendo ascoltare loro brani musicali e vocali differenti e scoprendo come i soggetti rispondevano, ricordo sonoro, in modo differente: ciascuno aveva una diversa percezione sonora.
Una persona normodotata è in grado di entrare in un ambiente molto rumoroso e tenere una conversazione privata con estrema facilità — come se le altre voci nell’ambiente fossero mute. Infatti, dice Mesgarani, un ingegnere con un solido background nel campo della ricerca sul riconoscimento vocale, la capacità di separare una voce singola da una cacofonia di voci e rumori di fondo, per la tecnologia è tuttora un problema di difficoltà sorprendente. Il riconoscimento vocale, dice “è qualcosa a cui gli umani sono sorprendentemente bravi, ma l’emulazione da parte di una macchina di questa abilità umana è estremamente difficile.”

Dal sito web della poliedrica artista Ida Mastromarino.
La registrazione dei segnali che arrivano dall’esterno segue percorsi complicati nella mente umana. La percezione a livello sensoriale non è semplice come nei libri di fisiologia: un fascio di luce colpisce la retina dell’occhio e attiva alcuni neuroni che la ricoprono; questi trasmettono immediatamente un impulso elettrico attraverso le fibre nervose che li collegano al cervello. Lo schema fisiologico è semplice: a ogni stimolo, una risposta.
Molti studi però hanno dimostrato che l’occhio non trasmette in modo automatico i segnali che arrivano sulla retina e che si opera una selezione anche a livello di percezione sensoriale. L’occhio non vede segni ma “forme”che seleziona in forma di Gestalt, cioè di “forme buone” già apprese; e questa prima selezione prefigura quelle che si opereranno nel cervello prima che questi accetti di immagazzinare una nuova informazione.   Un’elaborazione mentale che si fa più evidente con l’illusione ottica: osservando i geniali disegni di Escher, non si riescono a cogliere subito i paradossi architettonici o le ombre che non sono solo ombre, perché la mente le registra secondo una sua logica interna che “normalizza” le forme.

Alla percezione selettiva si aggiunge la capacità da parte del nostro cervello di percepire nello stesso tempo fenomeni diversi attraverso i sensi. La capacità di fare, meglio di vivere eventi simultanei e di centrare l’attenzione su un fatto mentre ne accadono altri e passare da uno all’altro senza perdere concentrazione ed essere in grado di rispondere a più stimoli contemporanei uno dopo l’altro.


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