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Espressionismo

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Espressionismo

L'Espressionismo è una corrente artistica ricca di contenuti sociali e drammatici che accomuna letteratura, musica, teatro, cinema, scenografia e architettura. Nasce attorno al 1905 in Francia con i Fauves, (le Belve) e in Germania con il gruppo Die Brücke.

In pittura l'Espressionismo è un’evoluzione dell'impressionismo e le differenze tra i due movimenti sono sostanziali e profonde, ma non di natura tecnica. L’impressionismo è legato alla realtà esteriore e ne coglie gli effetti luministici e coloristici che rendono interessante lo sguardo verso il mondo esterno. L'Espressionismo sposta la visione all’interno per dare voce all’angoscia dell’uomo moderno, così rifiuta il concetto di una pittura tesa al piacere del senso della vista. È un’arte dove prevale la deformazione della realtà finalizzata ad accentuarne i valori emozionali ed espressivi.

Nell’ambito delle avanguardie storiche con il termine espressionismo si indicano una serie di esperienze sorte soprattutto in Germania: sarà la nazione che più si identificò, in senso non solo artistico, con questo fenomeno culturale.

Prima di proseguire nella lettura consiglia un precorso per immagini


Il primo movimento legato all’espressionistico nacque in Francia nel 1905: i Fauves. Con questo termine furono spregiativamente indicati alcuni pittori che esposero presso il Salon d’Automne quadri dall’impatto cromatico molto violento. Fauves, in francese, significa «belve». Di questo gruppo facevano parte Matisse, Vlaminck, Derain, Marquet e altri. La loro caratteristica era il colore steso in tonalità pure. Le immagini che loro ottenevano erano sempre autonome rispetto alla realtà.
Nello stesso 1905 si costituì a Dresda, in Germania, un gruppo di artisti che si chiamarono «Die Brücke» (il Ponte). I principali protagonisti di questo gruppo furono Ernest Ludwig Kirchner e Emil Nolde. In essi sono presenti i tratti tipici dell’espressionismo: la violenza cromatica e la deformazione caricaturale, in più vi è una forte carica di drammaticità che nei Fauves non era presente. Nell’espressionismo nordico, infatti, prevalgono sempre temi quali il disagio esistenziale, l’angoscia psicologica, la critica a una società borghese ipocrita e a uno stato militarista e violento.
Ricordiamo che la realtà tedesca dei primi anni del secolo è la realtà amara della guerra, di contraddizioni politiche, di perdita di valori ideali, di aspre lotte di classe, e proprio questi furono i temi principali e dolorosi degli artisti espressionisti. Inoltre gli artisti espressionisti polemizzano contro la società borghese, contro l'alienazione del mondo del lavoro, contro la visione positivistica del mondo, dello scientismo e delle leggi di causalità.
Alla determinazione dell’espressionismo fu decisivo il contributo di pittori quali Munch ed Ensor. Proprio da Munch, i pittori espressionisti presero la suggestione del fare pittura come esplosione di un grido interiore. Un grido che portasse in superficie tutti i dolori e le sofferenze umane e intellettuali degli artisti del tempo.
Un secondo gruppo espressionistico si costituì a Monaco nel 1911: «Der Blaue Reiter» (Il Cavaliere Azzurro). Principali ispiratori del movimento furono Wassilj Kandinskij e Franz Marc. Con questo movimento l’espressionismo prese una svolta decisiva. Nella pittura fauvista, o dei pittori del gruppo Die Brücke, la tecnica era di rendere espressiva la realtà esterna così da farla coincidere con le risonanze interiori dell’artista. Der Blaue Reiter propose invece un’arte in cui l‘elemento principale fosse l’espressione interiore dell’artista che poteva anche ignorare la realtà esterna a se stesso. Da questa idea si arrivò a una pittura totalmente astratta. Fu proprio Wassilj Kandiskij il primo pittore a scegliere la strada dell’astrattismo totale.


Musica
La rivista Der Blaue Reiter ebbe tra i suoi collaboratori tre musicisti: Arnold Schönberg, Alban Berg e Anton Webern. Le origini dell'espressionismo musicale precedono la rivista e sono già presenti nelle musiche di Schönberg del 1907 nell secondo quartetto e nel "Buch der hängenden Gärten", su testi di Stefan George, e soprattutto nel dramma Erwartung, "Attesa",  del 1909. Con il "melodram" (melologo) Pierrot Lunaire del 1912 sempre di Arnold Schönberg, si ha il manifesto dell’espressionismo musicale, composizione che segna la radicale e sistemica liquidazione della tonalità ed è considerata come data di nascita dell’atonalità.

Ponendo alla base della sua estetica il soggetto e la sua complessa e drammatica spiritualità, l’espressionismo svincolò la musica dalla realtà per farla approdare in uno spazio virtuale.
Sul piano formale ciò si tradusse in un linguaggio libero, mettendo prima in crisi il primato del sistema tonale, e approdando poi alla serie dodecafonica.
Tipici della musica espressionista sono la tecnica atonale o pantonale, l'adozione dello Sprechgesang o canto parlato, e, specie in Erwartung, la concezione dell'opera d'arte come espressione dell'Urschrei, grido originario dell'anima in preda all'orrore e all'angoscia.
Giustificano tale identificazione, oltre ai rapporti personali che questi compositori ebbero con il gruppo del Blaue Reiter, diversi caratteri della loro poetica: la concentrazione su un estremo soggettivismo come reazione alla solitudine e alla crisi create da un mondo alienato, la ricerca di un linguaggio che nella sua essenzialità risponda soltanto a un criterio di necessità interiore e rifiuti la tradizione (che appare compromessa perché accetta l'ordine costituito).
Tale ricerca si realizza nel superamento delle relazioni tonali e nell’approdo alla dodecafonia seppur modellate su impianti formali evidenti e talvolta rigidi.

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