A Day In The Life - Lem56

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A Day In The Life

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A Day In The Life   -

Lennon voce raddoppiata, chitarra acustica e pianoforte; McCartney voce, pianoforte e basso
Harrison conga; Starr batteria e maracas; London Symphony Orchestra
Registrazione: 19/20 gennaio, 3/10/22 febbraio 1967

La canzone è un esempio della collaborazione tra Lennon e McCartney, di come la loro creatività si completasse l'uno nell'altro.
Il brano è costituito da due temi musicali sicuramente molto diversi, a
è leggero sognante mentre b è forte e marcato. Il primo è più lungo, il secondo molto breve. Il primo in mi minore il secondo in mi maggiore. A questi temi si aggiungono una serie di trovate e un bridge (ponte) di grande impatto emotivo adottato dall'avanguardia musicale del tempo (Alea - musica aleatoria). Durante la lavorazione del brano per Lennon e McCartney non era certo cosa fare sia nel ponte che collega il tema a al tema b, sia per il finale. Così decisero di incaricare Neil Aspinal, amico d'infanzia e loro road-movie, di contare le battute durante la registrazione del ponte, poi avrebbero fatto una sovra incisione (ascolta una versione quasi definitiva del brano in cui si sente distintamente Aspinall fare la conta ). Passò del tempo e maturò l'idea di invitare la London Symphony Orchestra per una seduta. Qui i musicisti trovarono sullo spartito la nota più bassa e quella più alta del proprio strumento. Il compito era molto semplice, ciascuno, al via del direttore, avrebbe suonato dalla nota più bassa del proprio strumento in maniera autonoma e disgiunta da tutti gli altri e sarebbe salito fino alla più alta tenendola per tutto il tempo che il direttore lo avrebbe richiesto. Per rendere il tutto ancora più bizzarro, i quattro Beatles fornirono a ciascun musicista una serie di cappellini, nasi finti e occhialoni da clown: volevano che il tutto prendesse la forma di un happening. Il risultato fu fantastico . Quando ascoltarono la registrazione, non potevano che essere esterrefatti, la musica era un corpo sonoro che poco per volta sale, sale, sale sempre più e sempre più forte, qualcosa che lasciava senza respiro.
Ora dovevano trovare il mondo di completare la canzone con un finale in grado di chiudere degnamente quella tensione emotiva del ponte orchestrale. Provarono diverse soluzioni, nessuna li soddisfaceva, fino a quando Paul ebbe l'idea di chiudere con un accordo fragoroso di mi maggiore (il brano è in minore nel tema principale). Idea semplice ma azzeccata perché stempera l'emozione dell'alea orchestrale con la pace solare del mi maggiore.

Struttura formale, vai ai link per ascoltare le diverse parti:

| a1 | a2 | coda a2 | a3 | ponte1 | ponte2 |

| b1 | b2 | ponteb3 | a4 | ponte4 | finale1 |


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