Film Amadeus - Lem56

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Film Amadeus

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Amadeus

La presunta rivalità tra Mozart e Salieri è dovuta, con qualche probabilità, alle interferenze di un conoscente comune (Giovan Battista Casti) che fece di tutto per metterli in contrasto. Presunta rivalità perché tanti sono i segni tangibili del rispetto e della grande considerazione che aveva Salieri per la musica di Mozart: nel 1788 Salieri è nominato Kapellmeister, come esordio non propone un'opera propria bensì preferisce curare l'allestimento di una riedizione delle Nozze di Figaro.
Purtroppo dopo la misteriosa morte di Mozart, in particolare in epoca romantica, si diffuse la leggenda per cui Wolfgang sarebbe stato avvelenato, per gelosia, da Salieri o comunque da una congiura ordita dai compositori italiani, sempre capeggiati da Salieri e sempre per rivalità.
Aleksandr Sergeevic Puškin, poeta e scrittore russo, credette a queste voci, e nel 1830 scrisse un dramma in versi: "Mozart e Salieri" (titolato all'origine "Invidia"), in cui Salieri, distrutto dalla consapevolezza di non possedere il genio di Mozart, uccide quest'ultimo avvelenandolo.
Se Salieri non ha ucciso Mozart sicuramente Puškin con il suo dramma gli ha reso un pessimo servizio uccidendolo moralmente in perpetuo. Infatti, per il neofita, Salieri è in qualche modo coinvolto con la misteriosa morte di Mozart.
Nikolaj Rimskij-Korsakov, esponente di spicco della musica russa dell'ottocento, prese spunto dal dramma di Puškin  e nel 1898 presentò la prima dell'opera lirica "Mozart e Salieri" al Teatro Solodovnikov di Mosca.
Passano gli anni ma il tema ricorrente sulla misteriosa morte di Mozart rimane legato al povero Salieri.
Peter Shaffer, drammaturgo inglese, nel 1978 presentò un nuovo dramma dal titolo "Amadeus". L'autore trae spunto dal lavoro di Puškin, mantiene il tema dell'invidia ma amplia la portata della vicenda attraverso una narrazione che vede Salieri stesso narratore in prima persona. La versione definitiva del dramma è del 1981 e una volta in scena avrà un notevole successo richiamando nuovamente l'attenzione sulla vicenda mozartiana e, ancora una volta, in nome della fantasia drammatica, rinnovando le calunnie nei confronti del povero Salieri.
Il successo fu tale da interessare il modo cinematografico. Miloš Forman, regista di origini Cecoslovacche, realizzò il film "Amadeus" nel 1984 ottenendo unanimi consensi tali da consentirgli di vincere otto premi Oscar!
Il grande successo popolare non ha certo permesso di rendere giustizia alla vicenda, anzi, sia per la capacità di raggiungere il grande pubblico, sia per il fatto che il film è accessibile nel tempo al grande pubblico, ne ha accentuata la portata concedendo ad una diceria, ad un pettegolezzo, ad una bagatella se vogliamo anche intrigante, di farsi verità.

Bisogna in assoluto porre rimedio.
Innanzitutto va riconosciuto che il lavoro di Miloš Forman è fantastico se è inquadrato nella giusta dimensione narrativa. Quasi interamente girato a Praga ci presenta una luminosa ricostruzione storica della fine del settecento. Forse un po'  troppo "pulita": non si riesce a trovare un servo con la livrea "usata", né un bambino "sporco", sembra tutto fantastico, ordinato. La recitazione dei due protagonisti (F. Murray Abraham: Antonio Salieri, Tom Hulce: Wolfgang Amadeus Mozart) è di grande spessore. La colonna sonora eccellente: c'era solo l'imbarazzo della scelta tra i numerosi capolavori scritti da Mozart.
La narrazione: bisogna andare oltre gli episodi raccontati che evidentemente, non sono la verità, ma avvenimenti che devono servire ad uno spettacolo quindi sono al servizio dell'intrattenimento e poco hanno valore di verità storica. Il film ci mostrata il conflitto tra mediocrità e genio, tra metodo e spontaneità. Si assegna a Salieri il ruolo del mediocre meticoloso e a Mozart quello del genio irriverente. Il Mozart che ride in modo volgare in presenza dell'imperatore Giuseppe II è visto attraverso gli occhi del Salieri geloso: Mozart frequentava l'alta nobiltà dall'età di sei anni, ha girato tutta l'Europa da Londra a Napoli esibendosi per i più disparati nobili e prelati, era impensabile che non fosse a conoscenza dell'etichetta.
Quindi tutto il personaggio Mozart è falsato? No, quasi tutto è ben focalizzato, dal difficile rapporto con il padre alla capacità di non piegarsi ai voleri dei potenti, dal Mozart giocherellone, quello pronto alla battuta con gli amici, al musicista completamente immerso nel suo cosmo di compositore, dagli abbaglianti successi alle difficoltà finanziarie. È sufficiente togliere alcuni evidenti e calcati comportamenti volgari perché la figura di Mozart sai plausibile. Chi in assoluto è presentato in modo del tutto scorretto è Salieri.
Salieri è una persona totalmente diversa, sicuramente corretto, buono di animo, aiutò un numero incredibile di giovani musicisti sia ospitandoli sia procurandogli lavoro. Era un compositore stimato, fu lui ad essere invitato a comporre un'opera, "L'Europa riconosciuta", per inaugurare la prima apertura del nuovo Teatro alla Scala di Milano nel 1778,  fu insegnate di Beethoven, di Schubert, di Liszt, di Meyeerber, di Hummel, e anche di Sussmayr, che era l'allievo prediletto di Mozart, anzi Sussmayr e Mozart furono contemporaneamente allievi di Salieri per quanto riguardava canto e composizione corale. Fu infatti poi Sussmayr a completare il Requiem, ma dietro c'era sempre Salieri "architetto" di tutta la parte corale dove lui era un vero maestro, il più eccelso.
È insegnare quello che sente come vocazione, il comporre ne è una conseguenza ma non è l'aspetto prediletto.
Come possa un uomo con questo carattere essere l'artefice della oscura trama che portò alla morte di Mozart questo si, resta un mistero.

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