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Un Sopravvissuto di Varsavia 
per voce recitante, coro maschile e orchestra commissionata della Koussevitzky Music Foundation.
Berlino, 1925. Schönberg, figlio di un modesto commerciante ebreo, occupa la cattedra di composizione all'Accademia Statale di Musica. Con l'avvento di Hitler fu allontanato dall'insegnamento e, abbandonata velocemente la Germania, si reca con l'intera famiglia in Francia. Riparte poco dopo alla volta di Boston per accettare la cattedra di composizione ma prima, in segno di protesta contro le persecuzioni ebraiche, abbandona la religione protestante, nella quale era stato battezzato, e riabbraccia quella israelita della sua famiglia.
Boston, agosto 1947. Turbato dalle notizie provenienti dall'Europa riguardanti le stragi di ebrei nei campi di sterminio nazisti, Schönberg compose la cantata "Un sopravvissuto di Varsavia" utilizzando il racconto di un ebreo scampato al massacro del ghetto di Varsavia. Il testo del brano è dello stesso autore.
Nella toccante composizione una voce recitante narra, in lingua inglese, con alcune frasi in tedesco il momento in cui un gruppo di prigionieri ebrei è fatto uscire dalle baracche per essere portato nelle camere a gas. Schönberg utilizza ancora lo sprechgesang qui ritmicamente ben definito ma più libero del Pierrot Lunaire. Drammatico è il momento della conta che è sottolineato musicalmente da un ritmo incalzante che porterà al finale segnato dalla consapevolezza della imminente morte che accomuna tutti in una preghiera, un inno ebraico all’unisono che chiude il brano.
Al termine della prima esecuzione, realizzata il 4 novembre 1948 ad Albuquerque nel New Mexico con Kurt Frederick a capo della Civic Symphony Orchestra, il pubblico non ebbe il coraggio di applaudire rimanendo in un turbato silenzio.
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