Woodstock - Anni Sessanta

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I Raduni Festival Concerti …chiamali come vuoi

Nel 1967 lo Human Be-In, un raduno giovanile tenutosi a San Francisco, rese popolare la cultura hippie preparando il terreno per la leggendaria Summer of Love nell'estate del 1967, sulla costa occidentale degli USA, e per il festival di Woodstock nell'estate del 1969, sulla costa orientale.
Nell’agosto 1969, a Bethel (New York), ebbe luogo il Woodstock Music and Art Festival (Festival di Woodstock), che per molti rimane il miglior esempio di controcultura hippie, dedita agli alti ideali di amore e di fratellanza umana. Oltre 500.000 persone vi si recarono per ascoltare i musicisti e le band più famose del tempo, come Richie Havens, Joan Baez, Janis Joplin, The Grateful Dead, Creedence Clearwater Revival, Crosby, Stills, Nash and Young, Carlos Santana, The Who, Jefferson Airplane, e Jimi Hendrix.
Nel dicembre 1969, un evento simile ebbe luogo presso l’Altamont Raceway Park, in California. Inizialmente annunciata come la “Woodstock West”, il suo nome ufficiale fu Altamont Free Concert.
Circa 300.000 persone vi parteciparono per ascoltare i Rolling Stones, Crosby, Stills, Nash and Young, Jefferson Airplane e altri gruppi.

in Europa
La prima edizione del festival dell’Isola di Wight si tenne il 31 agosto 1968, con un concerto dei Jefferson Airplane seguito da circa 10.000 persone. L'anno seguente il festival durò 2 giorni, il 30 e il 31 agosto 1969, e vide la presenza di Bob Dylan, The Band, Joe Cocker, e gli Who.
L'edizione più nota fu sicuramente quella del 1970, che si tenne dal 26 al 30 agosto. Seguita da 600.000 persone e documentata dal film di Murray Lerner Message to Love: The Isle of Wight festival, l'edizione del 1970 è rimasta famosa per essere stata l'ultima grande esibizione pubblica di Jimi Hendrix prima della sua morte, ma anche quale ultima apparizione del gruppo dei Doors con Jim Morrison in Europa, nonché per quelle degli Who, Joni Mitchell, Miles Davis, Jethro Tull, Free, Ten Years After, Joan Baez, The Moody Blues, Donovan, Emerson, Lake & Palmer, Leonard Cohen, Taste e molti altri.

In Italia
In Italia tutti i festival per i giovani sono legati alla controcultura, alla politicizzazione dei giovani a seguito delle proteste manifestate nel 1968.
Chi gestirà gli eventi fu la redazione di Re Nudo, una rivista dell’underground italiano politicamente legata alla sinistra. "Facciamo che il tempo libero diventi tempo liberato" questo lo slogan dei Festival del proletariato giovanile.
È evidente che in questo modo si perde la spontaneità, la genuinità dell’utopia hippie: fate l’amore non la guerra. Sembra sempre un’espressione banale ma non ha colori politici, perché agli hippie non interessa la politica degli schieramenti.

Il 25 settembre Re Nudo organizza il suo primo Festival, a Ballabio, nei pressi di Lecco. Una meraviglia. 10.000 presenze, 36 ore di musica, protagonisti, tra i tanti, Claudio Rocchi, Il Pacco (Eugenio Finardi e Alberto Camerini), Garybaldi, Stormy Six. Si replica l’anno successivo a Zerbo, vicino Pavia. Accorrono in 20.000, primi esperimenti di naturismo, incursioni notturne di ronde fasciste. Sul palco la new entry Donatella Bardi oltre a Giovanna Marini, suona anche un gruppo francese, gli Opium. Se Re Nudo gongola, la stampa cattolica grida allo scandalo. Da un reportage di Famiglia Cristiana: “Sono stata a Zerbo, ho visto un numero sbalorditivo di ragazze e ragazzi, nel pieno della loro giovinezza, condurre vita da hippies, privi di ogni tabù, di ogni morale, di ogni religione. Erano giovani ridotti allo stato di ‘homme bête’, sporchi e sudici. Indescrivibile il disgusto che ho provato in mezzo a quel marciume, mi sono chiesta: dove finisce il Vangelo di Cristo?”.

Nel 1973 ci si sposta tra i boschi di Alpe del Vicerè, in provincia di Como, ma il sindaco socialista della cittadina non rilascia alcuna autorizzazione: non c’è l’allaccio alla corrente elettrica, manca l’acqua. La redazione di Re Nudo invita i compagni a restarsene a casa. Appello inascoltato: arrivano in migliaia, tra i quali Franco Battiato, armato di generatore di corrente. I concerti sono in salvo. Suonano gli Aktuala, Claudio Fucci, gli Atomic Rooster jammano con il batterista degli Spirit. Delirio cosmico.

Re Nudo gioca la carta Milano a partire dal 1974: tutti al Parco Lambro. Il pop non basta più, largo al “Festival del Proletariato Giovanile”, e aderisce Lotta Continua. Sono in più di 100.000 a seguire i live di Alan Sorrenti, Premiata Forneria Marconi, Demetrio Stratos, Biglietto per l’Inferno, Adriano Pappalardo (!), Angelo Branduardi, Pino Daniele, Canzoniere del Lazio. Tutto scorre come un fiume tranquillo, però dura poco. Nel 1975 l’aria cambia. Sul carro salgono anche Avanguardia Operaia e PDUP (Partito di Unità Proletaria), il servizio d’ordine gestito da Lotta Continua è sempre più autoritario e invadente. Femministe e omosessuali sono oggetto di violenza fisica, alcuni set, come quello di Ivan Cattaneo e Battiato, vengono fischiati. Gli applausi destinati ad Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Napoli Centrale, Lucio Dalla, Area e Giorgio Gaber allentano la tensione. Che esploderà l’anno dopo…
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